3 giugno, Kota Kinabalu (Sabah, Borneo Malese)
Prendiamo l’aereo da Kuala Lampur a Kota Kinabalu, nel Sabah, nella parte nord est del Borneo malese.
Kota Kinabalu e’ una citta’ che sembra essere spuntata dal nulla, con i suoi grattacieli che sembrano emersi dal terreno come le piante della foresta dopo una forte pioggia. Fa molto caldo ma il clima e’ decisamente migliore di Kuala Lampur, piu’ arieggiato. Sono numerosi anche i centri commerciali, devo dire tra i piu’ imponenti che abbia mai visto. In particolare, quello in cui si trova il nostro albergo (qui fanno cosi’, i centri commerciali li costruiscono con gli alberghi incorporati..) e’ il Borneo1, il “piu’ grande del borneo malese”. Ed e’ veramente grande. Quattro piani, con diversi corridoi paralleli, due o tre alberghi, una cinquantina di ristoranti e luoghi di ristoro vari, cinema, un acquario e uno spazio per concerti (non grandissimo, ma c’e’). Tra le cose buffe, i televisorini nei bagni che trasmettono le pubblicita’. La sera siamo andati nel centro di Kota Kinabalu, dove abbiamo visitato altri due centri commerciali (questo anche perche’ la navetta gratuita che parte nei pressi dell’hotel – che e’ un servizio di Borneo1 – fa la spola con il centro commerciale che c’e’ in centro citta’), uno piu’ moderno e uno piu’ all’antica, popolare, simile ad un suk evoluto. In questo giro ci e’ venuto il sospetto che l’aria condizionata sia uno status symbol, perche’ la temperatura va da tropicale rinfrescata con un po’ di pale e una debole aria condizionata dentro i centri commerciali piu’ economici, alla temperatura freezer in quelli piu’ inn. Per il resto, a parte un piccolo mercato e i locali lungo il porto, la citta’ non offre granche’.
Nel pomeriggio, finalmente, abbiamo fatto un’escursione immersi nella natura, sul fiume Kinabalu. Dopo qualche ora di auto, siamo arrivati all’imbarco dove ci offrono del buon te’ locale e delle ottime fette di banana impanate e fritte. Dobbiamo aspettare un po’ perche’ c’e’ la bassa marea (suona strano ma e’ cosi’, nonostante il mare sia estremamente lontano, il fiume risente della bassa marea) e le barche rischiano di restare incagliate.
Finalmente riusciamo a partire, sul placido fiume limaccioso, la nostra guida ci parla degli animali che avremmo visto e delle popolazioni locali, di usi e tradizioni, perche’, ci dice “per noi e’ importante che quando voi torniate a casa abbiate imparato qualcosa della nostra cultura”. Ci spiega anche della lunga trafila e studi che fanno le guide turistiche e di come sia obbligatoria la presenza di una guida locale per qualsiasi giro turistico.
Dopo poco tempo iniziamo finalmente a vedere degli animaletti, tra cui le simpatiche scimmie nasiche, i cui i maschi hanno grandi pancioni e grandi nasoni. Sono scimmie veramente curiose, si nutrono delle foglie di un solo tipo di pianta, velenose per tutti gli altri animali. Hanno un complesso sistema di detossificazione basato su due stomachi (ma la questione mi e’ rimasta oscura: il succo e’ che grazie a cio’ non hanno competitori alimentari sul territorio). Si trovano solo nel Borneo e vivono in grandi famiglie sugli alberi. A cosa serve il naso cosi’ grande pare che nessuno lo sappia con certezza, qualcuno dice che ha una funzione quando nuotano, qualcuno che ha un ruolo nella detossificazione. La guida ci dice che la ricerca ha dimostrato che non ha un ruolo nel corteggiamento: le scimmie femmine non prediligono i maschi particolarmente nasoni.
Vediamo quindi macachi e scimmie dal cappuccio. Ma la vera sorpresa arriva dopo il tramonto (tramonto che, non c’e’ bisogno di dirlo, in barca, in mezzo alla foresta, con il cielo di un’azzurro limpidissimo e le nuvole ha il suo perche’), quando guardando davanti a noi mi pare di vedere dei cespugli che prima non avevo notato.
Ma i cespugli iniziano a muoversi.
Quindi, sempre i suddetti cespugli, muggiscono.
Non erano cespugli, ma un branco di bufali locali, che placidamente guadavano il fiume.
Scimmie nasiche sul Kinabalu
Verso il tramonto, su un albero, delle scimmie nasiche. In alto si puo’ vedere il maschio dominante, che mangia le foglie e si gratta il pancione.
4 giugno, Parco Marino Tunku Abdul Rahman
Il parco marino e’ l’unica tappa che con il senno di poi non avremmo fatto: non perche’ non sia bello, ma se uno ha in programma una parte del viaggio su qualche isola, questa e’ superflua. Le isole sono molto belle, l’acqua e’ cristallina, la barriera corallina purtroppo e’ completamente devastata (qualcuno ci dice per via delle bombe della seconda guerra mondiale), ma i pesci non mancano. Sono molto turistiche e l’attrazione maggiore pare essere la grigliata di pesce a mezzogiorno sulla spiaggia.
La cosa piu’ interessante, come sempre in questi casi, e’ l’osservazione dei turisti: gruppi interi a riva, dove l’acqua non supera il metro, che fanno snorkelling, tutti vestiti e con il salvagente. Non sempre e’ facile comprendere gli usi di altri paesi…
Tra le curiosita’, un aggeggio per fare immersioni che noleggiano ai turisti (v. foto).
Decidiamo di dedicare un po’ di tempo all’esplorazione dell’isola piu’ grande, facendo l’unico percorso segnato e ci accorgiamo subito di aver fatto una scelta piuttosto insolita (non solo siamo gli unici a farlo, nonostante l’isola rigurgiti gente da ogni dove, ma e’ anche piuttosto trascurato). La passeggiata dura circa 30-40 minuti.
La nostra scelta e’ premiata: dopo circa venti minuti proprio davanti a noi un bel varano, lungo piu’ di un metro, passeggia tranquilla. Purtroppo si accorge di noi e scappa.
A parte cio’, e’ impressionante il numero di lucertole (quelle dalle dimensioni “normali”) che popolano il tratto, passano continuamente davanti ai piedi, rischiando di essere schiacciate, per poi fuggire sull’altro lato della strada, sgommando sulle foglie, bagnate e scivolose che sfuggono dalle loro zampe. Piu’ avanti abbiamo incontrato due uccelli neri simili a polli, spariti velocemente in mezzo alla vegetazione. Due varani e qualche centinaia di lucertole dopo, facciamo rientro. La sera e’ piuttosto tranquilla, decidiamo di tornare in citta’: volevamo mangiare lungo il molo, dove ci sono i locali piu’ graziosi, ma il forte e sgradevole odore dovuto alla bassa marea (ci spiegano), ci dirotta verso l’interno della citta’ e un ottimo ed economico ristorantino di pesce.
Lascia un commento