“I rami dell’albero sembravano unire terra e cielo”. Sembrava millenario il vecchio cherokee mentre diceva queste parole. Intorno al grande fuoco iniziarono le danze, tanti corpi contro lo sfondo luminoso.
Le ombre si erano intrecciate a ricordare quasi la leggenda.
Quante lune erano passate? Aveva lasciato il villaggio ancora ragazzo, cercava il senso della sua vita. Aveva camminato sul tepore delle rocce, dopo lo spuntare del solo, tra gli odori inebrianti delle piante del deserto e lungo gli argini dei rigagnoli, affondando i piedi nel fango, ma nulla lo aveva soddisfatto.
Seduto su una roccia, lo sguardo si perse tra i rami davanti alla luna. La maestosa pace della leggenda lo investì.
(nota: qualcuno potrebbe obiettare che i baobab con i cherokee c’entrino come i cavoli a merenda, ma siccome io non ho alcun pregiudizio verso i cavoli a merenda, nelle mie storie ci metto le piante che voglio…)
Lascia un commento