I tecno-bocconcini finalisti del 2009 – prima parte

Imperterrita, TechCrunch ha lanciato anche quest’anno la votazione per i migliori TechCrunchies dell’anno. Ed io, altrettanto, imperterrita, come l’anno scorso, mi guardo i candidati uno per uno e pubblico i miei appunti in un post. Qui potete trovare quelli del 2008. Per votare i TechCrunches invece andate qui (fino al sei gennaio 2010). I dati riportati sono quelli che ho trovato in data odierna nei siti relativi. Quest’anno però li divido in più post, altrimenti non arrivo alla fine. In questo, le prime due categorie.

Best internet application
Animoto: l’anno scorso era candidata per il “design”, si tratta di un servizio, nato (o adottato, non ho capito bene) da una costola di Amazon, per realizzare brevi video-presentazioni mediante il montaggio in automatico di immagini e audio. Ottenuto il prodotto, può essere annidato con un codice dentro altri siti oppure scaricato per fare dei dvd. Il sistema si basa su un algoritmo che analizza la musica considerandone i diversi aspetti e monta le foto in modo da avere un effetto ritmico e armonico, in grado di “suscitare emozioni” (così pubblicizzano e, in effetti, devo dire che i risultati sono piuttosto gradevoli). Sono disponibili applicazioni per iphone e per Facebook. Il servizio è gratis per presentazioni di 30 secondi, dopodiché si paga un canone annuo che dipende (sostanzialmente) dal fatto che si faccia uso personale (30 euro) o professionale (249 euro).
DropBox: l’anno scorso era candidata come la miglior startup del 2008. Il sistema è semplice quanto geniale (un po’ uovo di colombo): si tratta di un hard disk online, in cui caricare i propri file per accedervi con diversi computer (forse un giorno sostituito da semplici terminali?). Qualcuno potrebbe dire che non c’è niente di più di quello che già si può ottenere con un semplice hosting su un server, ma non è così: intanto è molto semplice da usare e poi permette alcune operazioni, banali nella loro concezione ma molto utili, quali le opzioni di sincronizzazione dei dati tramite un softwarino che si scarica sul computer, di criptazione dei file, di condivisione con terzi, di ricerca dei file. E’ multipiattaforma, il che – nel senso più attuale di questo termine – vuol dire che funziona non solo su Win, Linux, Os ma anche su iphone, blackberry e android. Il servizio è gratis fino a 2 giga, per spazi superiori si paga un abbonamento mensile (9,99 per 50 giga, 19,99 per 100 giga).
Groupon: si tratta di una new entry ed è un servizio che si basa sul “potere dei gruppi di acquisto”. In pratica, ogni giorno sul sito si possono trovare offerte per acquistare prodotti o servizi (ristoranti, bar etc) a Londra ad ottimi prezzi, ma solo se questi sono comprati da un certo numero di persone. Quindi, gli utenti cercano nel sito l’offerta che li interessa, la “prenotano” (lasciando anche le info per il pagamento con la propria carta di credito) e se un numero minimo stabilito dal venditore prenota la stessa offerta, questa diventa operativa. Per esempio, se si vuole comprare il prodotto X, l’offerta potrebbe essere che se l’acquisto viene fatto da 50 persone a ciascuno costerà 50 euro invece che i 70 euro che si trovano normalmente in commercio.
Mog: è un sistema per scoprire, ascoltare e condividere la musica ascoltata attraverso social network (oltre che per conoscere altre persone con gusti musicali simili ai nostri). Purtroppo il servizio – che è a pagamento – non è attivo in Italia (questione di Royalties).
Posterous: l’anno scorso era presente tra i candidati alla “miglior start up in ambito mobile”, siccome l’avevo già recensito e non è cambiato nulla, ricopio semplicemente qui i miei appunti: “Appartiene ai siti che non conoscevo ma che trovo pericolosamente attraenti. Funziona cosi’ (traducendo alla meglio dal sito): attraverso la propria email si manda ad un indirizzo fisso del testo con allegati (foto, video, mp3 o altro), il tutto viene automaticamente pubblicato in una pagina web pubblica con un indirizzo personalizzato che viene comunicato con il reply alla nostra email. Ovviamente e’ gia’ dotato di feed rss, sistema per i commenti e per inserire codici vari per i widget.” Confermo quanto scritto l’anno scorso: è un sistema veramente molto interessante. Lo spazio disponibile è di 1 giga ed è gratis. Si annunciano servizi “premium” a pagamento in futuro. Rispetto all’anno scorso sono comparsi i sistemi di integrazione con i vari social network.
Yelp: presente anche l’anno scorso come candidato a “miglior servizio web”(che io avevo votato). Si tratta di un sistema (spin off di PayPal) che restituisce le recensioni dei posti dove andare a mangiare, dove fare acquisti etc su base locoregionale. Come ho scritto l’anno scorso, una specie di “pagine gialle” con le recensioni e diversi sistemi di condivisione e social networking. Funziona negli Stati Uniti e in Inghilterra.
Quest’anno ho votato per DropBox, perché credo sempre di più che il futuro dello storage dei dati (per quanto – confesso – mi inquieti), sia l’online.

Best social application
Aardvark: in sostanza si può dire che è un motore di ricerca che opera dentro Facebook con l’obiettivo di analizzare i dati pubblicati per trovare le risposte a domande all’interno del social network. In pratica, si digita la domanda, Aardvark cerca la persona che su Facebook potrebbe rispondere a questa domanda (nell’ambito di tre gradi di separazione tra i nostri contatti su FB) e gliela pone (ehm ehm, scusate se è poco…)
Brizzly: è una sorta di interfaccia per Facebook e per Twitter che filtra e organizza le informazioni, in particolare: facilita l’individuazione dei trend d’interesse e li mantiene in primo piano; espande gli allegati inseriti dagli utenti in twitter come per esempio le foto, gli indirizzi web completi e i video di youtube; permette di “silenziare” gli utenti di cui non vogliamo leggere i twit momentaneamente; infine, permette di caricare facilmente delle fotografie in twitter (più facile provare ad usarlo che spiegare che cos’è…).
DailyBooth: non l’ho provato, ma dalla descrizione che vedo sul sito e in giro, direi che si tratta di un social network in cui si possono pubblicare foto e aggiornare il proprio status.
FarmVille: su FarmVille non mi dilungo, è il gioco che ha letteralmente “impestato” FB negli ultimi mesi (per eventuali newbe giunti fin qui: è una sorta di gioco di ruolo in cui ciascun utente può costruire la propria fattoria ideale)
SocialVibe: anche SocialVibe è un’applicazione per Facebook ma con una funzione molto particolare, quella di aggregare le persone intorno ad un’associazione o a una “causa” che sostengono (es. per un’associazione per la cura di una determinata malattia oppure di una contro la fame nel mondo). Il sistema prevede la generazione di badge da pubblicare sul proprio profilo e un sistema per la raccolta di fondi.
StockTwits: è un’applicazione desktop per Twitter, permette di selezionare, seguire e partecipare a conversazioni in ambito finanziario. La cosa curiosa è lo store che vende bandane e cappellini con il logo del sito, un merchandising a cui sinceramente non avrei mai pensato…
Ho votato Aardvark perché ho un debole per i motori di ricerca: hanno un pregio che non ha prezzo, fanno risparmiare tempo.

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