“questa nuova democrazia potrebbe assumere la forma di un grande gioco collettivo nel quale vincerebbero (ma sempre provvisoriamente) i più cooperativi, i più educati, i produttori più efficaci di varietà consonanti… e non i più abili a impadronirsi del potere, a soffocare la voce degli altri e inquadrare masse anonime in categorie molari” (sempre Levy… non è mica ancora finita…)
affascinante. utopia? almeno un pò.
La ripresa dell’argomento è dovuta al fatto che ho iniziato a leggere Cultura Convergente di Henry Jenkis (Apogeo) con prefazione, non a caso, di Wu Ming (tra gli altri quattro libri che sto leggendo in questi giorni… non ci posso fare niente, è per me irresistibile aprire un bel libro e iniziare a leggerlo quando lo vedo, non importa se sono già in mezzo ad altre storie… ci tengo a precisare che non è una forma di multitasking, ma un difetto congenito, credo) .
Il testo riprende il concetto di intelligenza collettiva, e ci aggiunge il concetto di convergenza (più tutta una serie di analisi di case study non male). Molto interessante e molto coinvolgente. a breve con gli aggiornamenti.
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