La citazione è uno strano animale: si nutre di internet e nel contempo lo ingrassa e lo rinforza. È un’immagine che mi è venuta in mente leggendo questo articolo sul Columbia Journalism Review sul ruolo della “condivisione” (intesa come citazione e messa in comune, non mi risulta ci sia un termine italiano realmente corrispondente a sharing) nello stravolgere i media. È un inizio di riflessione su un processo ancora evidentemente in embrione con il quale non è facile prendere le misure per chi si occupa di contenuti in modo professionale. Cionondimeno è un invito a riflettere sul potere della rete sociale di far vivere e proliferare un’idea rimbalzandola nei suoi mille canali di comunicazione, fino a far diventare singole parole delle vere bandiere, consacrando pensieri al dominio pubblico (basti pensare alla primavera araba nei social network o a Occupy Wall Street).
In ambito scientifico la citazione ha un valore persino quantificabile, si chiama Citation Index ed è un parametro che misura quanto una ricerca viene ripresa e citata nelle pubblicazioni scientifiche. È indice di qualità: se il tuo lavoro viene considerato da tanti altri, vuol dire che ha apportato qualcosa di utile e di nuovo al grande progetto di conoscere la natura.
Eppure in ambito generico si fatica a riconoscerne il valore, quasi che riprodurre (citando la fonte, altrimenti ha un altro nome…) un’idea valida sia indice di pochezza mentale, invece che un’abilita’ da coltivare con cura. Ora più che mai, perché la quantità di informazioni che riempiono progressivamente l’infinito di internet è interessante solo se diventa facile ricavarne contenuti di valore e utili. E nella rete oggi il modo più efficace per far emergere dalla marea di dati specifiche informazioni è la citazione attraverso blog, tumblr, Twitter, Facebook, FriendFeed (peraltro il tutto meriterebbe una riflessione sul funzionamento dei futuri motori di ricerca, ora Google, potentissimo, fatica a individuare questa rilevanza) . Sperando che prenda vita attraverso i nostri contatti, e inizi a farsi spazio nella rete divorandone il rumore e dandogli un senso, quello delle idee che si propagano e quello del valore di una rete sociale che si consolida, e restituisce al mondo reale una nuova e arricchita, mutevole, visione di sé stesso. Quindi c’è da sperare che ad essere virali siano pensieri costruttivi. Caso mai non si fosse capito, tutto ciò è un invito a… citare responsabilmente, stante le tendenze in atto saremo sempre di più noi (la rete) a decidere quali contenuti emergeranno.
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