Lanciare uccellini arrabbiati contro improbabili maialini verdi è uno “sport” alquanto diffuso, anche se visti i sintomi e la dipendenza che induce forse sarebbe più opportuno parlare di sindrome… Infatti, sono già stati lanciati più di cento miliardi di pennuti, cioè tanti quanti si stima siano quelli esistenti sulla Terra. Questo secondo uno studio svolto qualche mese fa da aytm.com (società specializzata nelle analisi di marketing in stile “DIY”) e illustrato da questa infografica. L’analisi ha rilevato che le vittime più colpite dalla “sindrome” di Angry Birds sono giovani maschi single (sotto i 24 anni). Ma anche gli altri e le altre non scherzano. Nei single, però, i sintomi sembrano essere più gravi, con irritabilita’ e rabbia manifesti in caso di insuccesso. Ma l’effetto prevalente è la gioia, nonché, pare, la liberazione di dopamina precedente il lancio, quando si assapora già in bocca la vittoria. Inoltre, colpisce indistintamente utenti Apple, Android e Windows, nessuno si salva da questo “virus”.
Intanto la Rovio, la società che ha lanciato (…) il gioco è valutata oltre un miliardo di dollari, cifra non male per una versione moderna di un gioco di enigmistica.
Secondo un articolo di Michael Chorost su Psychology Today, sempre riassunto nell’infografica qui sotto, il successo del gioco risiede in questi fattori:
1) semplicità, l’accesso è immediato, non c’è una curva di apprendimento
2) è gratificante
3) è realistico negli effetti, nel senso che gli oggetti si muovono come uno si aspetterebbe
4) è divertente, grazie ai suoni, alle animazioni, all’aspetto buffo degli animaletti, delle loro espressioni e delle scenette.
L’unico antidoto pare sia la disintoss… ehm, disinstallazione, ma pochi ce la fanno a fare questo passo…
(eh, no, io no, non l’ho disinstallato)
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