Prendiamo l’aereo da Kota Kinabalu e voliamo verso Sandakan. Il volo e’ breve ma molto bello perche’ si passa molto vicino al monte Kinabalu e si possono vedere dall’alto la distesa di foreste e le numerose isole con le centinaia di case di pescatori.
Il viaggio prevede a questo punto una visita a Sukau, un centro di riabilitazione per oranghi, le grotte di Gomantong, dove vive un’enorme popolazione di rondini e, infine, il fiume Kinabatangan, lungo le cui sponde dormiremo.
Il centro di Sukau e’ molto interessante, raccolgono gli oranghi feriti o rimasti orfani, li allevano e quando sono in grado di essere autosufficienti li incoraggiano a lasciare il centro (per es. alimentandoli sempre con lo stesso cibo, mentre in natura, da soli, possono procacciarne di migliori).
La maggior parte degli animali si allontana nella foresta senza problemi, ma alcuni restano stanziali anche a distanza di anni. Carattere. Nel centro si occupano anche di altri animali della zona e ci sono molti ricercatori locali ed inglesi.
Anche questa volta siamo molto fortunati perche’ facendo un sentiero ad un certo punto abbiamo visto una giovane femmina che placidamente dondolava sulle nostre teste.
Partiamo quindi per Sukau. Impossibile non capire quando si e’ nei pressi della grotta delle rondini, l’odore del guano e’ cosi’ forte che lo si sente nel naso anche dopo molto tempo che si e’ lasciati alle spalle la caverna.
In mezzo alla caverna una collina di guano, la cui superficie, vista in controluce, sembra in movimento: miliardi di piccoli scarafaggi trafficano su di essa, muovendosi freneticamente.
Intorno alla collinetta un piccolo rivolo d’acqua in cui nuotano centinaia di piccoli granchi (lungi dal farmi venire l’acquolina in bocca questa volta…).
Sulla passerella, che fa il giro tra la collinetta di guano e il rivolo d’acqua, compaino continuamente da sotto le assi di legno dei simpatici scarafaggi orientali.
Nel mezzo, dal cielo piovono escrementi e il rischio di essere vittime del bombardamento e’ molto alto.
In tutto cio’, sfido chiunque a dedicarsi all’osservazione dei nidi di rondine e dei sistemi utilizzati per raccoglierli dagli addetti…
Comunque l’ecosistema e’ molto interessante e il giro vale l’esperienza (purche’ non si soffra di qualche fobia per gli scarafaggi…).
Oltre alle rondini, nella passeggiata per raggiungere la grotta, e’ possibile osservare oranghi e altre scimmie.
Nel primo pomeriggio arriviamo all’imbarco sul fiume Kinabatangan, che ci porta al nostro bungalov.
Questo e’ il primo posto in cui incontriamo delle zanzare in numero che impone il DEET, ma, ci tengo a precisarlo, in numero sempre inferiore e con minor aggressivita’ di quelle che si trovano a Torino, Milano e Bologna.
Posate le valigie partiamo per l’escursione lungo il fiume con una barchetta di legno.
Siamo veramente fortunati, riusciamo a vedere un piccolo coccodrillo, molti macachi, diverse scimmie nasiche, dei bellissimi e colorati martin pescatori, dei buceri, numerosi aironi e persino una mandria di elefanti pigmei!
Sono elefanti molto piccoli, circa due metri di altezza e poco piu’: ci dicono che e’ molto difficile riuscire ad osservarli, perche’ si avvicinano raramente a riva lungo questa tratta del fiume.
La sera decidiamo di fare un giro notturno che, oltre ad un sonoro acquazzone, ci porta ad incontrare un varano, altri martin pescatori, un pitone e, nuovamente, gli elefanti.
Ora si’ che ci sentiamo nel Borneo!
Questa e’ stata senza dubbio la parte piu’ bella del viaggio, l’ecosistema e’ molto bello e avvistare animali e’ frequentissimo.
Con il senno di poi, forse valeva la pena di fare un giorno in piu’ qui.
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