Craig Venter c’è riuscito di nuovo: le prime pagine dei giornali sono quasi tutte sue e la notizia è così “pesante” da rendere quasi obbligatorio il commento di un gran numero di scienziati, di opinionisti, esperti di bioetica e, naturalmente, della Curia.
La scoperta (o, forse sarebbe meglio chiamarla l’invenzione) è di un’importanza notevole, ma, come hanno commentato in molti, non si tratta affatto della creazione di nuova vita in provetta, bensì delle realizzazione a partire da piccole porzioni di DNA di un cromosoma completo e, cosa più importante, funzionante una volta inserito in una cellula.
La portata scientifica di questa scoperta è incommensurabile (come anche quella economica). Un risultato che fino a dieci anni fa non si poteva nemmeno immaginare: gestire decine di migliaia di “pacchetti informativi” genetici era un’abilità che sembrava fantascienza.
E invece lui ce l’ha fatta, con tanti soldi e reclutando le intelligenze migliori (tante), mettendo a disposizione dell’umanità (oltre che del suo portafoglio) nuove speranze e nuove prospettive.
Però, dire “noi abbiamo sintetizzato il più lungo cromosoma funzionante” non era abbastanza sexy da far alzare l’attenzione della stampa (e il valore delle sue azioni), quindi meglio parlare di vita artificiale e, visto che nulla al momento è più trendy dell’ambiente, perche’ non dire che lo faceva per risanare l’inquinamento?
E’ così, la scienza fa notizia. Se opportunamente edulcorata.
Molto carina la tua “sintesi” giornalistica. sei sempre una grande!Ciao e buona giornata