Faceva lunghi fischi, aveva le panchine di legno, era un contenitore di sogni ambulanti.
E noi ci raccontavamo le storie, incredibili, che un giorno avremmo vissuto con quel treno.
Ma lui regalava i nostri sogni ai suoi ospiti, quando spariva all’orizzonte, e tornava il silenzio.
E noi, noi lo sapevamo, così continuavamo a sognare, perché tornasse ogni giorno.
E noi ci raccontavamo le storie, incredibili, che un giorno avremmo vissuto con quel treno.
Ma lui regalava i nostri sogni ai suoi ospiti, quando spariva all’orizzonte, e tornava il silenzio.
E noi, noi lo sapevamo, così continuavamo a sognare, perché tornasse ogni giorno.
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